ADRIANO AUTINO

“La Nascente Industria del Volo Spaziale Civile”, un reportage dalla conferenza

“La Nascente Industria del Volo Spaziale Civile”, un reportage dalla conferenza

Il 7 Ottobre 2015, al Politecnico di Torino, con la sapiente regia di Antonio Lo Campo, si e’ svolta la conferenza “La Nascente Industria del Volo Spaziale Civile”, l’evento più importante tra quelli organizzati da Space Renaissance Italia nel 2015, per il quale l’associazione, chapter italiano di Space Renaissance International, non ha lesinato alcun sforzo, con la collaborazione dell’associazione studentesca AESA, di diversi professori e dell’associazione Polincontri Classica, che ha reso possibile la rappresentazione del concerto “Magia e Mito, sognando lo Spazio”, che ha chiuso la conferenza.

Il risultato, per una conferenza di questo tipo, e’ stato veramente esaltante. Quasi 300 persone, per l’80% studenti, hanno affollato l’aula magna del Politecnico, apprezzando molto gli interventi che si sono succeduti nel pomeriggio.

La formula sviluppata da SR Italia, fin dal congresso del 2014 e prima ancora (Napoli, Città della Scienza, nel 2013), di presentare contenuti tecnico-scientifici, filosofici, ed artistici, si è rivelata ancora una volta vincente, e molto attrattiva per i giovani, che sono il referente principale di Space Renaissance.

Il tempo dedciato gli interventi, 30 minuti, leggermente superiore ai canonici 20 concessi abitualmente nei simposi spaziali, ha permesso qualche approfondimento in piu’, che non guasta, in ambienti accademici, senza diventare pesante.

Chi ha veramente conquistato l’uditorio è stato Enrico Dini, CEO di D-Shape, il gruppo che da quindici anni sviluppa tecnologie di stampa 3D per l’edilizia, ed è protagonista, insieme all’architetto Norman Foster, del programma ESA di costruzione di un habitat lunare, nell’ambito del programma Moon 2020-2030. Tutti interessatissimi ed entusiasti di questa storia tutta italiana, di come da un idea e dalla competenza possano derivare straordinari risultati, insegnando inoltre cosa voglia dire veramente interdisciplinarietà in un progetto.

Molta attenzione ha riscosso anche l’intervento di Lanfranco Zucconi, che è stato considerato una splendida introduzione alla giornata, riportando dati attuali ed accurati sulla reale consistenza del mercato e dell’industria spaziale nel mondo, e tracciando un quadro delle opportunità di ingresso nel settore da parte dei giovani.

Grande interesse ha riscosso Franco Fossati, di Aviospace che, oltre a sviluppare un’escursus  sull’enorme varietà di attività svolte da Aviospace proprio a Torino, ha illustrato una panoramica delle problematiche aperte, relativamente al volo spaziale umano — assenza di gravità, protezione dalle radiazioni dure, protezione dalle micrometeoriti, necessità di rigenerare acqua ed aria — che necessitano soluzioni più avanzate, nel momento in cui si desidera accelerare l’evoluzione verso il trasporto di passeggeri civili nello spazio.

Estremamente graditi anche l’intervento, di grande valore divulgativo, di Maria Antonietta Perino ed il seguito, più tecnico del suo collega Roberto Angelini. Marco Bevilacqua, De Orbit, ha riportato dati aggiornati sui detriti orbitali, e sulla vera e propria minaccia che rappresentano per l’astronautica in generale, e sulle tecnologie di rimozione e neutralizzazione dei satelliti in disuso.

Applaudita a lungo e con convinzione la relazione di Adriano Autino, che ha discusso l’estrema urgenza, per una civiltà che ha raggiunto i sette miliardi e mezzo di cittadini, di espandersi oltre i limiti del proprio pianeta madre, rischiando l’implosione. Autino ha proposto un confronto paradigmatico tra il concetto di esplorazione spaziale e quello di espansione nello spazio, mettendo il luce la limitatezza, ai fini sociali, del programma di esplorazione, se dovesse restare l’unico impegno. Lo stesso programma di esplorazione, qualora non si sviluppasse in tempi brevi la grande rivoluzione economica e culturale che deriverebbe dall’industrializzazione dello spazio geo-lunare, finirebbe probabilmente per non essere più sostenibile, ha concluso Autino, in un contesto sociale chiuso, dove le crisi ricorrenti ed i conflitti crescenti porterebbero ancora di più a concentrare la spesa pubblica sull’impegno militare.

Avvicinandosi ormai il 2016, Space Renaissance si sta preparando ad un impegno ancora più grande ed importante: il secondo congresso mondiale, in collaborazione con Lifeboat Foundation ed altre importanti entità del mondo spaziale e non, che non si mancherà di comunicare non appena gli accordi saranno perfezionati. Il tema del congresso è, significativamente, “Space, Not War!” (spacenotwar.space). Lo spazio rappresenta, infatti la sola alternativa concreta alla prospettiva crescente della guerra globale, per almeno le seguenti ragioni: l’espansione nello spazio assicura uno sviluppo industriale ed economico senza precedenti, diminuendo conseguentemente la paura sociale, e la propensione alla “risoluzione” violenta dei contrasti; l’astronautica fornisce mezzi più efficienti per mantenere la pace e la sicurezza sulla superificie della Terra. E, più importante di tutte le altre ragioni, fornisce una risposta culturale di altissimo livello al terrorismo, una risposta di speranza e di fiducia che è assolutamente necessaria ed urgente, oltre alla inevitabile risposta militare.

Il concerto “Magia e Mito, Sognando lo Spazio”, eseguito da Elena Cecconi (direttore artistico di Space Renaissance) al flauto e Tim Carey al pianoforte, ha chiuso ad altissimo livello artistico e culturale la giornata. Un programma veramente di grande effetto, che percorre un sentiero ideale lungo il filo conduttore umanista, attraverso Jolivet e la sua Chant de Linos, scritta nel 1944, sotto l’influenza di grandi geni visionari quali Breton, Dali’, Picasso, in cui si avverte la drammaticita’ di Guernica ed il tuono dei primi razzi capaci di uscire dall’atmsofera. Jolivet, definito musicista precursore del nuovo umanesimo, parla infatti esplicitamente di utilizzare la musica per avvicinare l’uomo al Cosmo… Il percorso musicale inanella una magia dietro l’altra… Undine, di Reineke, Paola Devoti con la sua stupenda e stupefacente Dreaming Land, per proseguire con il sogno lunare di Howard Buss, e per finire con John Williams, “Across the Stars”, uno dei temi principali di Star Wars,che finalmente ci porta nel luogo da cui siamo partiti, lo spazio, con la Norma di Bellini, che invoca la Luna.

Qui potete trovare i link a tutte le riprese video della conferenza.

Adriano V. Autino, 08 Novembre 2015

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È ora possibile iscriversi e proporre un proprio abstract al congresso “Space, Not War!” che si terrà dal 6 al 9 Luglio 2016, presso il Mercure Hotel di Roma:

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Migrazione ed espansione – i Terrestri in cerca di altri mondi

Migrazione ed espansione – i Terrestri in cerca di altri mondi

Come sempre evito di commentare a caldo, sull’onda emotiva di immagini giornalistiche. Lo so, in questo modo rinuncio ad inserirmi nei canali di visibilità che si aprono in questi casi, ma lo faccio per precisa scelta etica: non intendo in alcun modo confondermi con chi approfitta della morte di bambini innocenti per guadagnare visibilità. Tanto le mie riflessioni guardano ad un orizzonte più alto e più ampio, che una settimana in più o in meno non può inficiare.

Nella discussione che si è giustamente, e tardivamente, innescata sull’esodo biblico dei popoli mediorentali massacrati dalle guerre e dall’ISIS, non pretendo di essere neutrale ed al di sopra. Ci mancherebbe altro: non potrei più definirmi umanista, se lo facessi. Quindi dichiaro subito che sono per una concezione del mondo aperto, accogliente e libero, in tutte le sue accezioni e direzioni, in entrata, in uscita, e soprattutto verso l’alto, attraverso l’interfaccia tra la nostra terra ed il cosmo. Plaudo quindi non solo alla posizione del governo tedesco, probabilmente dettata non dal solo umanitarismo, ma anche e molto di più alla decisione di quei cittadini tedeschi che hanno messo in macchina regali ed aiuti, e sono andati ad accogliere i profughi. Questa è decisamente l’Europa che mi piace. Ma è già stato detto da molti, e non intendo sciupare il vostro tempo per ripetere cose già lette e sentite.

Il punto è un altro. Non si tratta infatti tanto di decidere se aprire o chiudere ai profughi, perchè sarebbe come cercare di arginare uno tsunami a mani nude. Il punto vero è: cosa facciamo, intanto che accogliamo i profughi (cosa che auspico), oppure li chiudiamo fuori? Mi spiego meglio. Coloro che vogliono erigere i muri speculano sulla paura di alcuni effetti potenzialmente negativi dell’immigrazione di massa. Alcuni di questi effetti non li si può comunque negare. Tuttavia io sostengo che tali effetti sarebbero gli stessi anche in caso di chiusura. Ciò che li provoca non è, infatti, l’effettivo spostamento dei migranti dai loro disgraziati paesi a questi nostri paesi (finora) un po’ meno disgraziati, bensì le forti maree di possibile involuzione culturale che i vasti fenomeni sociali in atto possono procurare. In altre parole la paura sociale, tanto dei migranti quanto dei residenti nei paesi di destinazione, è il vero agente destabilizzante, che può fare arretrare la coscienza civile di secoli in poche stagioni, tanto di popolazioni “invase” da migranti tanto di popolazioni rinchiuse entro mura neomedievali, sia fisiche che mentali.

Quindi il problema vero è: cosa facciamo noi, cosiddette società avanzate, per mantenere e migliorare il livello culturale e civile faticosamente conquistato durante l’era industriale, grazie ai sacrifici dei nostri padri e nonni, che hanno gettato sangue, sudore, lacrime e sinapsi cerebrali nelle fabbriche, nei campi, nei laboratori di ricerca? So che questo suona forse un po’ retorico e novecentesco, ma vedetelo con gli occhi di oggi. La vera minaccia è che l’avanguardia intellettuale ed imprenditoriale nata dalle rivoluzioni industriali ad un certo punto possa gettare la spugna ed arrendersi di fronte alla marea della violenza, della guerra e della beceraggine neofeudale arrembante a tutti i livelli. Se questo avverrà, il regime proto-nazista dell’ISIS, e tutto ciò che l’ISIS rappresenta, in termini di primitivismo assoluto e di distruzione della civiltà, avrà vinto. Perchè? Perchè la società cosiddetta avanzata non avrà saputo offrire niente ai giovani, lasciandoli così alla deriva, preda delle forze del male e della distruzione.

Ecco perchè la reazione più urgente ed indispensabile, all’ISIS, ed alle maree migratorie che fuggono da quelle regioni — ma non possiamo dimenticare neppure le moltitudini che fuggono da alcuni regimi criminali del Centro America, e premono ai confini degli Stati Uniti — è incrementare in modo esponenziale il nostro sforzo progettuale, puntando in alto, all’espansione dell’androsfera nello spazio. Costruire villaggi sulla Luna, città rotanti di O’Neill nei punti di Lagrange, innescando il nuovo sviluppo industriale libero e pacifico di cui la civiltà ha un disperato bisogno.

Quando lasciamo il nostro corpo fermo ed inattivo per lungo tempo, è molto facile che sopravvenga una malattia. In un contesto sociale culturalmente stagnante si sviluppano malattie sociali e, se il contesto è il mondo globalizzato, le malattie saranno globali. Non sarà l’erezione di muri, destinati ad essere comunque travolti, che guarirà le malattie, anzi: l’aria stantia del mondo chiuso non può che peggiorare le condizioni dei malati. I grandi flussi migratori sono una reazione a grandi malattie sociali: povertà estrema, dittature sanguinarie, burocrazie stagnanti ed abominevoli. La gente si mette in cammino, in cerca di nuovi mondi… Non servirà a niente chiudere le porte e restarcene chiusi a marcire nell’inedia. E, chi credesse di aver fatto abbastanza accogliendo i profughi commetterebbe un errore altrettanto marchiano! Accogliere e rimanere inerti significherebbe rinunciare a qualsiasi progettualità e lasciarci sommergere. È estremamente urgente rimettere in moto il progresso culturale, aprire il mondo, puntare decisamente allo spazio, dotarci di una governance più scientifica ed umanista, e meno corrotta, miope, opportunista e decrescitista nei fatti. E no, Sig. Putin e Sig. Obama, il mondo oggi non capirà perchè mai le “potenze” dovrebbero sentire il bisogno di un confronto militare, innescato con la complicità di utili idioti come il dittatorello ucraino o l’immarcescibile despota siriano! L’unico uso della forza oggi comprensibile e sostenibile è quello per mettere in condizioni di non nuocere i macellai genocidi e distrutturi di civiltà dell’ISIS. Poco importa chi ne abbia fomentato la nascita: adesso c’è ed è una minaccia reale, quindi, please, pajausta, unite gli sforzi e toglietelo di mezzo!

Molto più importante, comunque, è portare la rivoluzione industriale nei paesi delle Primavere Arabe ed in tutti i paesi che aspirano alla democrazia. E qual’è l’unico terreno su cui un nuovo sviluppo industriale può ormai svilupparsi, anche alla luce della recente crisi verticale dei BRICS?  So di ripetermi, ma non sarà mai abbastanza: è il “terreno” extraterrestre! L’industrializzazione dello spazio geo-lunare, , il turismo spaziale, gli spazioporti, i veicoli di trasporto passeggeri nello spazio, l’uso delle materie prime lunari ed asteroidee, la creazione di milioni di nuovi posti di lavoro sia a terra che nello spazio! Il mondo globalizzato di oggi non offre più, ai suoi sette miliardi e mezzo di abitanti, alcuna possibilità di espansione a basso costo: inevitabile quindi che i popoli in cerca di pace, sviluppo e democrazia si orientino alla migrazione. Mentre le nazioni cosiddette avanzate cadono in una spirale senza fine di conflitti sempre più devastanti. L’unica via di espansione possibile è quella verso l’alto, per iniziare a sfruttare le incalcolabili risorse del nostro Sistema Solare. Allora i giovani avranno una prospettiva per cui studiare ed impegnarsi. Ed il futuro tornerà ad esistere, a dispetto dell’ISIS e degli apprendisti stregoni che ne hanno fomentato la nascita.

Adriano V. Autino

Questo articolo e’ anche sul blog di Gravita’ Zero, media partner di Space Renaissance Italia

 

Il 7 Ottobre 2015, al Politecnico di Torino, la conferenza “La nascente industria del volo spaziale civile” discuterà di questi temi.

Il congresso mondiale “Space, Not War!” in preparazione per il 2016, proporrà all’opinione pubblica mondiale l’unica vera alternativa all’involuzione della civiltà costretta entro i confini di un mondo, fisicamente e filosoficamente chiuso.

Questo il Call for papers, ancora in evoluzione, su cui apriremo presto la possibilità di presentare abstract.

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Bentornata, Samantha! … E noi, quando partiamo?

Bentornata, Samantha! … E noi, quando partiamo?

BENTORNATA SAMANTHA… E NOI QUANDO PARTIAMO?

— Space Renaissance Italia – Newsletter 11.06.2015

Il rientro a Terra di Samantha Cristoforetti dopo il personale record di 200 giorni di permanenza nello spazio anticipa un evento cui tutti, studenti compresi, sono invitati il prossimo 7 di Ottobre, al Politecnico di Torino e organizzato da Space Renaissance Italia.

Torino, 11 giugno 2015 – Oggi è giorno di festa. La “nostra” @AstroSamantha rientra a Terra dopo una storica permanenza a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Bentornata e grazie per l’impegno scientifico, divulgativo e umano che ci hai trasmesso da lassù.
Ci sembra tuttavia logico porre alcune domande alle agenzie spaziali, ed in particolare all’ESA.

  • Perché, 54 anni dopo il primo volo di Yuri Gagarin, non esistono ancora servizi di trasporto spaziale per passeggeri civili?
  • Per quale motivo il volo spaziale rimane ancora, a tutti gli effetti, accessibile solo ad astronauti militari, ed a pochissimi “turisti” disposti a spendere 30 milioni e firmare una liberatoria totale per qualsiasi problema dovesse accadere?
  • Perché non abbiamo ancora un veicolo spaziale completamente riutilizzabile, 46 anni dopo l’X15, spazioplano NASA che fece 200 voli a quota suborbitale nel 1969? Perchè la NASA bloccò questa linea di sviluppo, nonostante l’enorme mole di studi sviluppati negli anni ’70 su veicoli a due stadi completamente riutilizzabili, tecnologicamente più che fattibili?
  • Qual è il motivo per cui oggi, per andare sulla Stazione Spaziale, utilizziamo la stessa macchina, la Sojuz, il cui primo volo risale a 25 anni prima dello shuttle, nel lontano 1966?
  • Perché aziende coraggiose, come Space X, Virgin Galactic, Bigelow, ShipInSpace ed altre, vengono lasciate sole nel loro epico tentativo di abbattere il costo del trasporto Terra-Orbita, e nell’aprire di fatto la frontiera spaziale anche ad attività private ed ai passeggeri civili?
  • Non dovrebbe essere questo l’obiettivo principale delle agenzie spaziali e dei governi, per dare impulso alla ripresa dell’economia mondiale, per creare opportunità e posti di lavoro per i giovani?
  • E perchè il cosiddetto Club Astronautico è ancora ristretto ad USA, Russia e Cina, mentre l’Europa ha rinunciato a sviluppare un proprio veicolo orbitale adatto al trasporto umano?
  • Cercheremo di rispondere a queste ed altre domande al prossimo appuntamento italiano, cui tutti sono invitati, che si terrà il 7 di Ottobre, al Politecnico di Torino.

CONFERENZA: “LA NASCENTE INDUSTRIA DEl VOLO SPAZIALI CIVILE”

Lo sviluppo dell’astronautica civile può creare milioni di nuovi posti di lavoro qualificati, ed in questo scenario, le opportunità di inserimento dei giovani laureati e laureandi nel mondo lavorativo ne risulteranno accresciute di diversi ordini di grandezza.
Spazioplani, hotel orbitali, officine e cantieri orbitali per l’assemblaggio di veicoli ed infrastrutture logistiche, energetiche e produttive. Una prospettiva in cui l’Italia è protagonista, con un’industria aerospaziale consolidata, e con la sua ricerca di altissimo profilo, i cui tratti distintivi si possono dire umanistici, in quanto orientati agli aspetti umani del volo spaziale: la sicurezza del volo e del rientro in atmosfera, l’ergonomia degli ambienti spaziali abitati.

DIVENTA UNO DEI NOSTRI: LE ISCRIZIONI SONO APERTE
Per iscriversi è sufficiente la voce di Menu’ “Collabora Con SR Italia”

Ricordiamo che per partecipare alle nostre iniziative puoi associarti con i seguenti vantaggi:

  • la tessera di socio 2015 di Space Renaissance Italia
  • il diritto di voto nelle assemblee plenarie di Space Renaissance Italia
  • inviti e possibilità di partecipazione attiva all’organizzazione delle iniziative, alle conferenze, ai seminari, ai progetti annuali, call for papers, ecc.
  • un accesso privilegiato ai congressi di Space Renaissance International
  • la disponibilità gratuita di gran parte del materiale prodotto da SRI ed SR-Italia

Concludiamo con i nostri più vivi complimenti ad @AstroSamantha, per il grande contributo in esperimenti compiuti sulla ISS, ed anche per aver saputo dialogare con la gente, soprattutto i più giovani, durante il soggiorno in orbita. È grazie a persone come queste che lo spazio è un po’ più accessibile ai sentimenti del grande pubblico. La invitiamo con grande calore ad unirsi alla nostra iniziativa come hanno già fatto molti suoi colleghi, per un compito di grande divulgazione dell’accessibilità allo spazio soprattutto verso le generazioni future.

Ufficio Stampa Space Renaissance Italia
CLAUDIO PASQUA
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