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Adriano Autino legge il capitolo “La questione ambientale”, dal suo libro “Un mondo più grande è possibile!”

Adriano Autino legge il capitolo “La questione ambientale”, dal suo libro “Un mondo più grande è possibile!”

La natura: fascino, poesia, vita e morte
(…) La questione ambientale si presta a molti approcci filosoficamente diversi e per molti versi diametralmente opposti, a seconda del valore che viene attribuito ad entità quali l’ambiente naturale, la vita umana, la vita animale e vegetale, la qualità della vita, l’ambiente civile.

L’umanità in bilico tra suicidio specifico e salto evolutivo
(…)
Le soluzioni preconizzate per il problema ambientale equivalgono a curare i sintomi di una malattia, anziché eliminarne le cause profonde. Nel caso di una malattia che ci procura una febbre elevata, il rimedio consisterebbe nell’immergere il malcapitato in una vasca d’acqua gelata, una cura del resto praticata, quando la medicina era ancora più primitiva di quanto lo sia oggi. Così, se la nostra civiltà è arrivata a consumare una quantità di beni ambientali già oggi superiore a quanto il nostro pianeta può provvedere, la soluzione sarebbe immergere la civiltà in una virtuale vasca di acqua gelata (leggi: decrescita e depressione) per… raffreddarne i bollenti spiriti, e così sperare di placare le divinità del presunto riscaldamento globale, come in passato si facevano sacrifici umani per ingraziarsi il dio sole o qualche altra entità vista come responsabile dei raccolti.
Riscaldamento o glaciazione: il problema non cambia
(…) Quali che siano le cause, una cosa è certa: il clima della Terra cambia, ed ha attraversato ere glaciali e periodi caldi anche quando sulla sua superficie ancora non si agitava una civiltà industriale. (…) non sappiamo quali siano le reazioni del sistema di autoregolazione planetario ad azioni riscaldanti, siano esse endogene oppure esogene: ad un tendenziale aumento della temperatura potrebbe anche corrispondere una reazione equilibrante da parte del pianeta(…): maggiore la temperatura maggiore l’evaporazione delle acque, quindi maggiori formazioni nuvolose e precipitazioni atmosferiche, con conseguente calo della temperatura.

Qualità della vita e del cibo: un problema di spazio vitale
(…) l’inquinamento non è affatto terminato, benché non sia più di moda, e l’inquinamento è innegabilmente di origine antropica! Non c’è dubbio, inoltre, che l’inquinamento riduca la qualità della nostra vita ed, in ultima analisi, anche le possibilità di progredire come civiltà. (..) Com’è possibile che un’intera civiltà continui a procedere con la testa nel sacco, senza assolutamente curarsi degli aspetti quantitativi della questione ambientale, del cibo e delle risorse materiali in generale? Com’è possibile non rendersi conto che, in un sistema chiuso, sette miliardi e mezzo di persone non hanno alcuna possibilità di (i) tornare ad alimentarsi con cibi biologici, (ii) diminuire le loro industrie e la tecnologia in generale (senza decadere a stili di vita preindustriali), (iii) curare l’ambiente naturale terrestre, al contempo mantenendo o addirittura incrementando gli standard di vita, e favorendo lo sviluppo delle aree sinora sottosviluppate? Latouche (teorico della cosiddetta “decrescita felice”) se ne è ben reso conto, ed ha ormai dato la sua ricetta: tutto ciò è possibile soltanto negando il valore stesso della civiltà, ed imboccando un cammino di decrescita. Ciò che Latouche non considera, come in genere fanno tutti gli apprendisti stregoni della storia, è che, una volta iniziata, la china discendente si fermerà solo con un terribile olocausto, di dimensioni tali che quelli del secolo scorso sembreranno bazzecole.
La soluzione vera, di lungo periodo, del problema ambientale, dell’inquina¬mento e della scarsità di risorse, consiste nell’alleggerire progressivamente il nostro pianeta madre dal peso del nostro sviluppo industriale, del quale una civiltà culturale (civiltà culturale è ovviamente una tautologia!) non può in alcun modo fare a meno. Con il progressivo utilizzo di risorse extra-terrestri si potrà migliorare la qualità del cibo e di tutto il nostro ambiente vitale: gli aspetti quantitativi del problema alimentare saranno finalmente a favore di un’evoluzione verso coltivazioni biologiche. Si pensi ad esempio alle possibilità di isolare ambienti artificiali (tipo colonie di O’Neill), impedendo il diffondersi di parassiti e malattie, facendo così a meno dei pesticidi. Ovviamente si dovrà contestualmente considerare la scienza amica, e non demoniaca, e discutere se mai la qualità delle modifiche genetiche, anziché rifiutarle in blocco!

L’espansione nello spazio conviene anche agli ecologisti
(…)Nessun dubbio che, se la priorità fosse salvare il pianeta — ammesso e non concesso che tale obiettivo avesse un senso… cosa può realmente infastidire un pianeta che ha miliardi di anni? — la soluzione migliore sarebbe far fuori il genere umano, possibilmente senza farlo strillare, o almeno ritardando gli strilli fino a quando non vi siano più risorse ed energie sufficienti ad invertire il processo! (…) Non solo il progressivo spostamento dello sviluppo industriale fuori del pianeta produrrà un ovvio alleggerimento del nostro peso sull’ambiente naturale terrestre(…). A questo effetto positivo, già di per sé importante, bisogna aggiungerne un altro, meno ovvio, ma non meno importante: insediandoci e sviluppando postazioni di ricerca su altri pianeti e corpi celesti, miglioreremo enormemente la nostra conoscenza di ambienti planetari ed ecosistemi, naturali ed artificiali. Decisiva sarà l’esperienza acquisita dalla progettazione, sviluppo e manutenzione di ambienti ecologici artificiali, chiusi, che potranno essere usati come modelli, di dimensioni ridotte, ove simulare i processi ambientali naturali, e lo sviluppo della vita vegetale ed animale in ambienti dove, per citare Krafft Ehricke, man is first, ovvero non esistevano sistemi biologici complessi, prima che l’uomo vi mettesse piede.

Posted by ADRIANO AUTINO
Bentornata, Samantha! … E noi, quando partiamo?

Bentornata, Samantha! … E noi, quando partiamo?

BENTORNATA SAMANTHA… E NOI QUANDO PARTIAMO?

— Space Renaissance Italia – Newsletter 11.06.2015

Il rientro a Terra di Samantha Cristoforetti dopo il personale record di 200 giorni di permanenza nello spazio anticipa un evento cui tutti, studenti compresi, sono invitati il prossimo 7 di Ottobre, al Politecnico di Torino e organizzato da Space Renaissance Italia.

Torino, 11 giugno 2015 – Oggi è giorno di festa. La “nostra” @AstroSamantha rientra a Terra dopo una storica permanenza a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Bentornata e grazie per l’impegno scientifico, divulgativo e umano che ci hai trasmesso da lassù.
Ci sembra tuttavia logico porre alcune domande alle agenzie spaziali, ed in particolare all’ESA.

  • Perché, 54 anni dopo il primo volo di Yuri Gagarin, non esistono ancora servizi di trasporto spaziale per passeggeri civili?
  • Per quale motivo il volo spaziale rimane ancora, a tutti gli effetti, accessibile solo ad astronauti militari, ed a pochissimi “turisti” disposti a spendere 30 milioni e firmare una liberatoria totale per qualsiasi problema dovesse accadere?
  • Perché non abbiamo ancora un veicolo spaziale completamente riutilizzabile, 46 anni dopo l’X15, spazioplano NASA che fece 200 voli a quota suborbitale nel 1969? Perchè la NASA bloccò questa linea di sviluppo, nonostante l’enorme mole di studi sviluppati negli anni ’70 su veicoli a due stadi completamente riutilizzabili, tecnologicamente più che fattibili?
  • Qual è il motivo per cui oggi, per andare sulla Stazione Spaziale, utilizziamo la stessa macchina, la Sojuz, il cui primo volo risale a 25 anni prima dello shuttle, nel lontano 1966?
  • Perché aziende coraggiose, come Space X, Virgin Galactic, Bigelow, ShipInSpace ed altre, vengono lasciate sole nel loro epico tentativo di abbattere il costo del trasporto Terra-Orbita, e nell’aprire di fatto la frontiera spaziale anche ad attività private ed ai passeggeri civili?
  • Non dovrebbe essere questo l’obiettivo principale delle agenzie spaziali e dei governi, per dare impulso alla ripresa dell’economia mondiale, per creare opportunità e posti di lavoro per i giovani?
  • E perchè il cosiddetto Club Astronautico è ancora ristretto ad USA, Russia e Cina, mentre l’Europa ha rinunciato a sviluppare un proprio veicolo orbitale adatto al trasporto umano?
  • Cercheremo di rispondere a queste ed altre domande al prossimo appuntamento italiano, cui tutti sono invitati, che si terrà il 7 di Ottobre, al Politecnico di Torino.

CONFERENZA: “LA NASCENTE INDUSTRIA DEl VOLO SPAZIALI CIVILE”

Lo sviluppo dell’astronautica civile può creare milioni di nuovi posti di lavoro qualificati, ed in questo scenario, le opportunità di inserimento dei giovani laureati e laureandi nel mondo lavorativo ne risulteranno accresciute di diversi ordini di grandezza.
Spazioplani, hotel orbitali, officine e cantieri orbitali per l’assemblaggio di veicoli ed infrastrutture logistiche, energetiche e produttive. Una prospettiva in cui l’Italia è protagonista, con un’industria aerospaziale consolidata, e con la sua ricerca di altissimo profilo, i cui tratti distintivi si possono dire umanistici, in quanto orientati agli aspetti umani del volo spaziale: la sicurezza del volo e del rientro in atmosfera, l’ergonomia degli ambienti spaziali abitati.

DIVENTA UNO DEI NOSTRI: LE ISCRIZIONI SONO APERTE
Per iscriversi è sufficiente la voce di Menu’ “Collabora Con SR Italia”

Ricordiamo che per partecipare alle nostre iniziative puoi associarti con i seguenti vantaggi:

  • la tessera di socio 2015 di Space Renaissance Italia
  • il diritto di voto nelle assemblee plenarie di Space Renaissance Italia
  • inviti e possibilità di partecipazione attiva all’organizzazione delle iniziative, alle conferenze, ai seminari, ai progetti annuali, call for papers, ecc.
  • un accesso privilegiato ai congressi di Space Renaissance International
  • la disponibilità gratuita di gran parte del materiale prodotto da SRI ed SR-Italia

Concludiamo con i nostri più vivi complimenti ad @AstroSamantha, per il grande contributo in esperimenti compiuti sulla ISS, ed anche per aver saputo dialogare con la gente, soprattutto i più giovani, durante il soggiorno in orbita. È grazie a persone come queste che lo spazio è un po’ più accessibile ai sentimenti del grande pubblico. La invitiamo con grande calore ad unirsi alla nostra iniziativa come hanno già fatto molti suoi colleghi, per un compito di grande divulgazione dell’accessibilità allo spazio soprattutto verso le generazioni future.

Ufficio Stampa Space Renaissance Italia
CLAUDIO PASQUA
+39 393 406 4107
email: redazione@gravita-zero.org

Space Renaissance Italia
Piazzale Tecchio, 80 – 80125 Napoli
info@spacerenaissance.it
spacerenaissance.it

https://www.gravita-zero.org/…/bentornata-samantha-il-futuro…

Posted by ADRIANO AUTINO in Blog, Blog, News, Press
The power of ideas – the messages of the Space Renaissance Italia’ Congress

The power of ideas – the messages of the Space Renaissance Italia’ Congress

The de-growth is an ominous prospect for humanity. The expansion into space is inevitable and urgent. Space tourism: the first mature sector toward civilian astronautics. The multi-culturalism as an essential tool to reach the conscience and to let people understand that space is not that far as it is perceived.

These are some of the conclusions of the Space Renaissance Italia’ national congress, held on May 8th and 9th this year at the Politecnico University of Milano, entitled “Space without frontiers: a greater world is possible!” An unique in its kind event, about which many were skeptic, that instead proved to be a great success. Futurists, scientists, philosophers, engineers, humanists and trans-humanists, technologists, musicians, and writers. And more, communication, television and films experts, as well as students. All of them integrated into the debate, giving rise to a deep cross-fertilization along the thin line of the Space Renaissance philosophy, which sees the expansion of civilization into space the healthiest and urgent solution, and perhaps the only one, to the crisis of growth that our civilization is facing, while the natural resources of our beloved Mother Earth are now insufficient to support its development. Echoing what Konstantin Tsiolkovsky said, humanity has to leave its cradle.

The conference clearly showed that we are now a mature movement, with great potential for growth, byb the way in strong agreement with the Futurists, the Trans-Humanists and with the “anthropic” imperative  proposed by the Italian Institute for the Future, to ensure the long term survival of human civilization.

Read the whole story

In the picture: Giovanni Caprara (scientific journalist), Franco Bernelli (professor at Politecnico University di Milano and head of the Space Engineering Department), Rino Russo (president of Space Renaissance Italia) opening the works of the Congress.

Posted by spacere