In questo video di tre minuti, Adriano Autino introduce gli obiettivi ed i temi principali del secondo congresso nazionale di Space Renaissance Italia, ed invita tutti ad iscriversi al congresso:
Si è svolto come previsto a Fino Mornasco, il 4 dicembre 2017, il meeting precongressuale di Space Renaissance Italia. Iniziato alle 16.00 anziché alle 14.00, a causa di una panne dell’auto di Autino in autostrada (auto – autino – autostrada… J), il meeting ha visto svilupparsi una buona discussione sui temi del congresso nazionale di Space Renaissance Italia, che si svolgerà all’INAF di Bologna, il 18 e 19 maggio 2018. È previsto un secondo incontro a Gennaio, a Roma, incontro che sarà confermato non appena avremo la certezza della data.
Autino ha focalizzato l’obiettivo principale del congresso: portare in primo piano, in Italia, il tema dello spazio, la dimensione verticale verso l’alto, come importantissimo vettore di sviluppo industriale ed economico. Vi sono infatti attività caratterizzate da grande ritorno di investimento a breve medio termine, nelle quali l’Italia può giocare un ruolo di leader. Ad esempio: sistemi di trasporto passeggeri civili a basso costo, manovrabilità interorbitale, recupero e riutilizzo di detriti e rottami orbitali, assemblaggio di satelliti in orbita. Grazie alla sua grande tradizione umanista, di attenzione alla persona, l’Italia può prendere la guida anche delle ricerche chiave, per l’espansione della civiltà nello spazio: la protezione della vita dalle radiazioni cosmiche, la gravità artificiale, sicurezza del rientro in atmosfera, ecosistemi artificiali, habitat spaziali adatti alla lunga permanenza e ad attività industriali. Fra l’altro su alcuni di questi temi già si sono svolte in passato o si svolgono importanti ricerche. Ad esempio il CIRA di Capua svolge da anni ricerche per migliorare la sicurezza del rientro in atmosfera e per la manovrabilità interorbitale, due temi chiave per il trasporto di passeggeri civili e lo svolgimento di attività industriali in orbita. Ed è italiano il piccolo lanciatore Vega, che ha contribuito per la sua parte ad abbattere i costi del trasporto terra orbita, anche prima di Space X. Tutto questo, e molto altro, va portato alla luce ed ampliato. Occorre incoraggiare molte aziende, startup e non, a seguire l’esempio di D ORBIT, la prima azienda al mondo ad occuparsi di decommissioning satellitare…
Durante la discussione sono stati toccati argomenti per noi molto rilevanti, come la necessità di aumentare l’informazione verso il pubblico in generale, sia sull’utilità dello spazio per la vita sulla terra — il tema classico delle ricadute — sia sulla necessità di aumentare la consapevolezza dell’estrema urgenza di iniziare l’espansione civile nello spazio entro i prossimi dieci o quindici anni. Per poter iniziare realmente l’attività industriale nello spazio geolunare, è stato detto, occorre superare almeno due osctacoli determinanti. Uno è il trasporto di passeggeri civili nello spazio. Si noti che trasportare civili è ben diverso dal trasportare astronauti addestrati… occorrono veicoli a decollo orizzontale, caratterizzati da accelerazioni più morbide e graduali. Per recuperare detriti e rottami orbitali occorre una capacità di manovra interorbitale molto maggiore, rispetto all’attuale. Da notare che questo tema sembra interessare per ora solo ai militari, e quindi nessuno ne parla. Di questi temi invece parleremo a fondo durante il congresso. Nella sessione dedicata all’ecologia cosmica parleremo anche della difesa dalle radiazioni cosmiche, di soluzioni per la gravità artificiale, e di giardinaggio spaziale. Altro tema di grande importanza: se vogliamo vivere ed abitare nello spazio, e non soltanto svolgere missioni esplorative, abbiamo assolutamente bisogno sia del regno vegetale che di quello animale, componenti essenziali del nostro ambiente vitale. Anche sui temi scientifici l’Italia può dire la sua, e facilmente posizionarsi come leader mondiale. Daniele Leoni ricorda che, ad esempio, in epoca abbastanza recente, il prof. Battiston (oggi presidente dell’ASI), condusse una ricerca, in partnership tra l’università di Trento e proprio l’INAF di Bologna, su uno scudo magnetico di protezione dalle radiazioni cosmiche… Che fine ha fatto quello studio? E’ continuato? Potrà continuare? Gli sarà dato il rilievo che merita?
Sui temi del congresso torneremo con grande frequenza, in questi mesi che precedono il congresso. Continuate a seguirci!
Il manifesto filosofico di Space Renaissance ha quasi dieci anni, ma conserva intatta tutta la sua attualità. Nel corso di questi anni parecchie centinaia di persone lo hanno sottoscritto, da molti Paesi del mondo.
Con il suo secondo congresso mondiale, svoltosi nell’Ottobre 2016, Space Renaissance International ha deciso di passare dal ruolo principalmente di testimonianza, che l’aveva caratterizzata durante i primi anni e successivamente al primo congresso mondiale, svoltosi nel 2011, ad un ruolo più attivo, di pressione politica e di lobbying presso i governi ed i rappresentanti politici più sensibilie alle tematiche spaziali, nei Paesi in cui esistono chapter organizzati, ed anche verso le istituzioni internazionali, come l’ONU.
Il Board ha quindi avvertito l’esigenza di sintetizzare, in un testo breve e di veloce lettura, le posizioni e gli obiettivi emersi dall’ultimo congresso. In estrema sintesi, si tratta di proporre con forza il programma di espansione civile nello spazio esterno, spiegandone non solo le motivazioni filosofiche, ma anche l’enorme convenienza e le immense opportunità economiche e sociali.
E’ nostra convinzione che la ripresa economica che è in atto in parecchi paesi si debba in parte, o forse sostanzialmente, alla grande speranza di nuovo sviluppo accesa dal sucesso di Space X con i suoi lanciatori riutilizzabili, ormai prossimi all’utilizzo di routine, ed al conseguente abbassamento del costo dei trasporti Terra-Orbita. Non siamo ancora ai veicoli di trasporto passeggeri civili a basso costo, interamente riutilizzabili, ma è l’inizio del rinascimento spaziale, di quel processo che può portare aduna stagione di sviluppo che chi ha vissuto la sua intera vita di lavoro in mezzo alle temperie delle crisi ricorrenti ha sinora solo potuto sognare.
La Dichiarazione del Rinascimento Spaziale esordisce con il sogno, infatti, il sogno astronautico che abbiamo cullato per tanti anni, e che può finalmente diventare realtà. E poi delinea, in modo conciso ed essenziale, i passi essenziali che sono richiesti alla politica ed ai cittadini dei paesi di questo pianeta, ai quali si chiede di immaginare se stessi, o i loro figli, membri di comunità non terrestri, cittadini di Lagrange City, Asteropolis, Selenopolis… viaggiando nello spazio come oggi si viaggia in aereo o in treno, nel benessere che deriverà dai mille mestieri, sia nuovi che tradizionali, che nasceranno in quei contesti spaziali, ed a Terra, nelle filiere industriali che si svilupperanno per servire il mercato spaziale.
La Dichiarazione è stata concepita come un appello da firmare, ed anche come un testo facilmente scaricabile, riproducibile, caricabile su social network e siti web, stampabile per distribuirla a conferenze e riunioni, per farne oggetto di discussione e di proposta.