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Virgin Galactic, Ecomostro o Pioniere? Risposta ad un articolo del Wall Street Journal del 7 Gennaio 2014

Virgin Galactic, Ecomostro o Pioniere? Risposta ad un articolo del Wall Street Journal del 7 Gennaio 2014

In un articolo sul Wall Street Journal, Max Luke e Jenna Mukuno (articolo del 7 gennaio 2014) scrivono che Leonardo Di Caprio sarà a bordo del primo volo commerciale di SpaceShipTwo, della  Virgin Galactic. Con orrore ed indignazione, i due articolisti — che apprendiamo far parte entrambi dell’entourage dell’IPCC), ci informano degli alti costi energetici ed inquinanti del veicolo suborbitale della Virgin Galactic. Di Caprio e Branson vengono inoltre accusati di essere dei gran bugiardi poichè, essendo entrambi  ambientalisti convinti, avrebbero mentito, minimizzandoli, sui consumi reali della navetta, e vantandosi di  difendere l’ambiente, proprio in virtu’ di tali bassi consumi. L’impresa pionieristica di Branson viene descritta secondo la trita e ritrita immagine del divertimento per ricchi, inutile, costoso, inquinante, e dai consumi  energetici elevati. Vediamo allora su quali dati e su quali considerazioni i due giornalisti basano le loro affermazioni in materia energetica. In questo articolo Adriano Autino (Presidente di Space Renaissance International) e Rino Russo (Presidente di Space Renaissance Italia) confutano punto per punto il pezzo del Wall Street Journal, tanto disinformante sul piano politico-energetico quanto falso ed antiumanista sul piano filosofico.

L’articolo di Autino e Russo: “Virgin Galactic, ecomostro o pioniere?” 

L’articolo del Wall Street Journal: “Max Luke and Jenna Mukuno: Boldly Going Where No Greens Have Gone Before”

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L’espansione della civiltà nello spazio é una questione morale

L’espansione della civiltà nello spazio é una questione morale

Il nuovo paper di Adriano Autino, “L’espansione della Civilta’ oltre la Terra e’ una questione morale”, e’ online, in lingua inglese, sul Journal of Space Philosophy e sul sito della Space Renaissance International. I vostri commenti sono i benvenuti, anche su Facebook, pagina SR Italia. Vedi anche la versione in lingua italiana.

## ABSTRACT ##

Diversi filosofi (Hawking, Lovelock, Ziolo) hanno avvertito di una possibile implosione della civiltà nel corso di questo secolo, dovuta alla crescita insostenibile dell’umanità entro il sistema chiuso del nostro pianeta madre. La crisi globale, iniziata nel 2008, è una profonda crisi di risorse, manifestatasi inzialmente come crisi finanziaria. Questa crisi potrebbe essere una delle crisi cicliche, analizzate da Kondratieff, che avvengono con frequenza di circa sessanta anni, e potrebbe durare 20 anni. Diverse “rivoluzioni” non sono sinora riuscite a rilanciare l’economia globale, nell’ultimo quarto del Ventesimo e nei primi anni del Ventunesimo Secolo. La crisi globale devasta i sistemi di istruzione ed il patrimonio di know-how accumulato durante l’ era industriale. La crisi sta anche distruggendo posti di lavoro ad un ritmo incredibile, e la necessità di nuovi posti di lavoro sta diventando sempre più urgente ed in spaventoso ritardo. In questo passaggio molto critico della storia umana, una corrente nichilista sta prendendo sempre più importanza: la cosiddetta decrescita. Sul versante culturale, assistiamo ad un degrado insopportabile: la natura viene assunta come modello etico, e la ferocia innocente dei predatori naturali è sempre più riverita, mentre il valore della vita umana è conseguentemente in declino. Tali filosofie oscurantiste sono presentate come amore e rispetto per la natura, con la pretesa di rappresentare la discussione etica di quest’epoca. Nessuno ha osato finora sfidare tale ideologia specicida, che sicuramente minaccia la sopravvivenza dell’umanità. I fautori dell’astronautica sono timidi e titubanti, e continuano a cercare motivazioni per lo spazio, ancora rinunciando ad affrontare e mettere a fuoco il vero problema: l’espansione nello spazio è una questione morale. La rinuncia all’espansione della civiltà nello spazio sarebbe un vero suicidio specifico: un rapido declino e la fine dell’umanità come specie culturale. La rinuncia all’espansione nello spazio é quindi un crimine contro l’umanità. La crescita economica e sociale è assolutamente necessaria, per lo sviluppo di una società umana pienamente inclusiva, libera e democratica. Le risorse del sistema solare sono praticamente infinite, per le necessità umane di alcuni millenni a venire. Pertanto, mentre i moderni Savonarola propugnano una stagione di parsimonia e di saggia amministrazione della miseria, dovremmo piuttosto imparare a gestire la grande abbondanza e libertà che troveremo nello spazio. L’unico passo evolutivo possibile é quello verso lo spazio (Ehricke, Hawking, Ziolo, Wolfe): gli esseri umani sono a mezza strada nel loro viaggio tra lo stato animale ed uno status umano, pienamente emancipato dai comportamenti naturali della ferocia omicida e dello sfruttamento. Tale passaggio può essere completato solo mediante l’espansione nello spazio, accedendo ad una piattaforma virtualmente infinita di risorse e di energia.

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The expansion of Civilization beyond Earth is a moral issue

The new paper “The expansion of Civilization beyond Earth” is a moral issue by Adriano Autino is online on the Journal of Space Philosophy and on the Space Renaissance International web site. Comments welcome, even on Facebook.

## ABSTRACT ##

Several philosophers (including Hawking, Lovelock, and Ziolo) warned about the implosion of civilization in the course of this century due to the unsustainable growth of humanity within the closed system of our mother planet. The global crisis, which began in 2008, is a deep crisis of resources, initially manifested as a financial crisis. Such a crisis could be one of the cyclical downturns, analyzed by Nicolai Kondratieff, which occur with a frequency of about sixty years and it could last 20 years. At this critical stage of human history, a nihilist thread is gaining momentum – so-called degrowth – in which nature is taken as an ethical model and is increasingly revered, while the value of human life declines. These philosophies are proposed as love and respect for nature, but they threaten the survival of humanity. Proponents of astronautics, ever looking for rationales for space, must focus on a counter-philosophy: that the expansion of civilization in space is a moral issue. Not expanding civilization into space would be a real, specific suicide: a rapid decline and the end of humanity as a cultural species. Such a waiver would therefore be a crime against humanity. Economic and social growth is absolutely necessary for the development of a fully inclusive human society, free and democratic. The resources of the solar system are virtually endless, covering human needs for several millennia. Therefore, while the modern Savonarolas advocate a season of thrift and wise administration of misery, we should learn to handle the large abundance and freedom that we will find in space. The only possible evolutionary step is to step into space (Ehricke, Hawking, Ziolo, Wolfe). Humans are midway in their journey from animal status toward full human status, emancipated from the natural behaviors of murderous ferocity and exploitation. This step can be completed only by expanding in space, and accessing a platform of virtually infinite resources and energy.

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