Il nuovo paper di Adriano Autino, “L’espansione della Civilta’ oltre la Terra e’ una questione morale”, e’ online, in lingua inglese, sul Journal of Space Philosophy e sul sito della Space Renaissance International. I vostri commenti sono i benvenuti, anche su Facebook, pagina SR Italia. Vedi anche la versione in lingua italiana.
## ABSTRACT ##
Diversi filosofi (Hawking, Lovelock, Ziolo) hanno avvertito di una possibile implosione della civiltà nel corso di questo secolo, dovuta alla crescita insostenibile dell’umanità entro il sistema chiuso del nostro pianeta madre. La crisi globale, iniziata nel 2008, è una profonda crisi di risorse, manifestatasi inzialmente come crisi finanziaria. Questa crisi potrebbe essere una delle crisi cicliche, analizzate da Kondratieff, che avvengono con frequenza di circa sessanta anni, e potrebbe durare 20 anni. Diverse “rivoluzioni” non sono sinora riuscite a rilanciare l’economia globale, nell’ultimo quarto del Ventesimo e nei primi anni del Ventunesimo Secolo. La crisi globale devasta i sistemi di istruzione ed il patrimonio di know-how accumulato durante l’ era industriale. La crisi sta anche distruggendo posti di lavoro ad un ritmo incredibile, e la necessità di nuovi posti di lavoro sta diventando sempre più urgente ed in spaventoso ritardo. In questo passaggio molto critico della storia umana, una corrente nichilista sta prendendo sempre più importanza: la cosiddetta decrescita. Sul versante culturale, assistiamo ad un degrado insopportabile: la natura viene assunta come modello etico, e la ferocia innocente dei predatori naturali è sempre più riverita, mentre il valore della vita umana è conseguentemente in declino. Tali filosofie oscurantiste sono presentate come amore e rispetto per la natura, con la pretesa di rappresentare la discussione etica di quest’epoca. Nessuno ha osato finora sfidare tale ideologia specicida, che sicuramente minaccia la sopravvivenza dell’umanità. I fautori dell’astronautica sono timidi e titubanti, e continuano a cercare motivazioni per lo spazio, ancora rinunciando ad affrontare e mettere a fuoco il vero problema: l’espansione nello spazio è una questione morale. La rinuncia all’espansione della civiltà nello spazio sarebbe un vero suicidio specifico: un rapido declino e la fine dell’umanità come specie culturale. La rinuncia all’espansione nello spazio é quindi un crimine contro l’umanità. La crescita economica e sociale è assolutamente necessaria, per lo sviluppo di una società umana pienamente inclusiva, libera e democratica. Le risorse del sistema solare sono praticamente infinite, per le necessità umane di alcuni millenni a venire. Pertanto, mentre i moderni Savonarola propugnano una stagione di parsimonia e di saggia amministrazione della miseria, dovremmo piuttosto imparare a gestire la grande abbondanza e libertà che troveremo nello spazio. L’unico passo evolutivo possibile é quello verso lo spazio (Ehricke, Hawking, Ziolo, Wolfe): gli esseri umani sono a mezza strada nel loro viaggio tra lo stato animale ed uno status umano, pienamente emancipato dai comportamenti naturali della ferocia omicida e dello sfruttamento. Tale passaggio può essere completato solo mediante l’espansione nello spazio, accedendo ad una piattaforma virtualmente infinita di risorse e di energia.