di Adriano V. Autino
La sera del lancio della Dragon Crew, ribattezzata in volo “Endeavour” da Doug Hurley e Bob Behnken, Luigi Bignami su Focus TV ha fatto un bellissimo servizio, intervistando diverse aziende protagoniste dell’industria spaziale italiana. Sì, a dispetto della coltre di silenzio mediatico che ricopre questo settore, le aziende non si sono estinte. Anzi, pur tra le mille difficoltà create dalle crisi ricorrenti, dal gelido silenzio dei media e dalla stolida indifferenza del politicume nostrano, hanno saputo perfino crescere, grazie all’eccellenza dei nostri ricercatori e tecnologi, e alla visione e capacità manageriale dei loro dirigenti. Capire come ciò sia potuto accadere è un’impresa paragonabile solo allo studio delle straordinarie forme di vita che abitano gli abissi oceanici e persino le grotte sotterranee più buie, che non hanno mai visto un raggio di luce. Fuor da ogni ironia, è stato davvero rincuorante vedere Avio, costruttrice del piccolo lanciatore Vega, Sitael, che lavora allo spazioporto per turismo spaziale di Grottaglie, e Thales Alenia Space, raccontare cosa stanno facendo. Ed anche un’altra vecchia amica (vecchia non di età! J), la Prof. Michélle Lavagna, del Politecnico di Milano, che contribuì in modo sostanziale all’organizzazione del primo Congresso Nazionale di Space Renaissance Italia nel 2014. Ebbene, il Poli di Milano sta sviluppando un impianto di estrazione dell’ossigeno dalla regolite lunare, per rifornire le basi e i villaggi che sono nei piani della NASA e dell’ESA per i prossimi anni. Continue reading →