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L’ASI collaborerà con la NASA per portare un asteroide in orbita terrestre

L’ASI collaborerà con la NASA per portare un asteroide in orbita terrestre

L’Agenzia Spaziale Italiana è disponibile a lavorare a tecnologie robotiche per portare un asteroide nello spazio più vicino alla Terra, per studiarlo meglio: lo si dovrebbe andare a prendere oltre l’orbita lunare. Lo hanno scritto, in un documento, Marco Tantardini ed Enrico Flamini (ASI) per proporre la nostra partecipazione alla fase del Robotic Asteroid Redirect Mission (ARM) della NASA. Gli italiani, già protagonisti di voli spaziali con equipaggio, diventerebbero primi attori di attività nello spazio più profondo, intensificando l’impegno come mai prima d’ora. La proposta dovrebbe portare anche benefici per la scienza sulla terraferma. Il documento è stato pubblicato nella rivista The European Physical Journal Plus (2017).

“Un veicolo spaziale robotico dovrebbe essere in grado di accostarsi a un asteroide, analizzarlo dettagliatamente, catturarlo e ridirigerlo verso un’orbita finale stabile vicina alla Terra, più facile per gli astronauti da raggiungere”. Per gli astronauti o per ulteriori bracci e mani meccaniche direttamente comandati da operatori umani, senza dover scontare il gap delle telecomunicazioni dovuto alla velocità delle onde elettromagnetiche nel vuoto, velocità che non è infinita.

Quanto sia penalizzante questo gap lo si constata tutti i giorni nelle attività marziane dei rover Curiosity e Opportunity, dove immagini e dati di ciò che avviene nella superficie del pianeta rosso ci arrivano con un ritardo fino a venti minuti, in dipendenza della distanza fra la Terra e Marte, che varia al variare delle rispettive posizioni nelle orbite che i due pianeti percorrono attorno al Sole.

Diceva Paolo Bellutta, pioniere della NASA nella teleguida dei rover su Marte, quando Curiosity iniziò le escursioni: “Quello che noi facciamo è analizzare la telemetria che il veicolo ci comunica ossia quello che Curiosity percepisce intorno a sé. Dopodiché determiniamo quali sono gli obiettivi scientifici della giornata, calcoliamo quanta energia abbiamo a disposizione, quanti dati possiamo conservare nella memoria del veicolo e quanti ne possiamo restituire. In base a tutto ciò decidiamo le attività giornaliere. Quindi prepariamo una lista di comandi che vengono mandati in un colpo solo al veicolo, che li riceve nella notte marziana e li esegue solo successivamente, di giorno. Molti sono comandi diretti, ad esempio dove puntare la telecamera, altri sono autonomi: gli diciamo ad esempio di spostarsi autonomamente in un certo posto evitando gli ostacoli. Lui valuta parametri come lo slittamento delle ruote: se è superiore a un certo valore un nostro precedente imput gli ordina di fermarsi in attesa di decidere quale altra strada seguire. Noi non siamo lì e non riusciamo a bloccarlo se si mettesse nei pasticci. Non deve ficcarsi in situazioni irrisolvibili, così gli ordiniamo cose come: – fermati se trovi pendii troppo scoscesi o ostacoli troppo grossi! -”.

Se poi la sonda è ai limiti esterni del Sistema Solare, oltre l’orbita di Plutone, come è ora New Horizons diretta all’appuntamento con l’asteroide 2014MU69, il ritardo nella ricezione dei dati supera le sei ore. New Horizons, la sonda robotica con parti importanti di tecnologia italiana, continua a far lavorare stuoli di ricercatori e a stupire per le novità che ci ha rivelato e che ci rivelerà nell’epilogo della sua missione. Ci ha mostrato il vero volto di Plutone con i suoi panorami pieni di colori a -200°C, rafforzando il dubbio che la vita probabilmente non sia solo quella basata su ossigeno e acqua liquida. Un altro robot al suo epilogo, la sonda Cassini con la nostra Agenzia Spaziale protagonista, ci ha confermato che il cianuro, per noi potentissimo veleno, è forse essenziale per l’ipotetica biologia di Titano a temperature criogeniche (Carbon Chain Anions and the Growth of Complex Organic Molecules in Titan’s Ionosphere). Cassini, si prepara a tuffarsi e a incenerirsi nella densa atmosfera di Saturno il prossimo Settembre dopo vent’anni dal lancio. Si autodistruggerà per fornire importanti informazioni sull’atmosfera di Saturno ma anche per evitare che il plutonio in esaurimento, che è servito per alimentare la sonda, possa in un futuro anche molto remoto rischiare di contaminare quella ipotetica biologia che ci è stata rivelata (Washington Post).

New Horizons incontrerà , il giorno di capodanno 2019, l’asteroide 2104MU69 che, a seguito delle osservazioni telescopiche per mezzo dell’occultamento di un’anonima stellina lo scorso mese di Luglio, sembra essere doppio, comunque composto di almeno due parti del diametro, ciascuna, attorno ai 15 – 20 chilometri (si veda anche questo articolo http://www.avantionline.it/new-horizons-oltre-i-limiti-dellantroposfera/). Potrebbe essere uno dei pezzi incontaminati di quei planetesimi che, cinque miliardi anni fa, si aggregarono per formare i pianeti del nostro Sistema Solare.

Grandi novità quindi anche nello spazio cosmico prossimo al nostro Sole, eppure così lontano e difficile da raggiungere. O meglio: grandi novità nella nostra percezione e nella nostra conoscenza che, di anno in anno, scompiglia ipotesi precedenti e convincimenti che sembravano consolidati. Sono novità che dimostrano quanto sia vitale continuare ad investire per conoscere sempre meglio le origini del nostro pianeta, i suoi equilibri delicati e mutevoli anche per effetto della nostra presenza sempre più numerosa. La terra è il pianeta che fu la culla della nostra intelligenza. Una intelligenza consapevole dei rischi che corre l’uomo se vengono posti limiti alla sua possibilità di crescere, consapevole anche di quanto smisurato e pieno di risorse sia lo spazio esterno. Fortunatamente oggi la tecnologia spaziale si è riscattata dal dominio militare, ha potenziato le finalità scientifiche e interessa sempre di più l’industria e l’economia. Saranno l’industria e l’economia, cioè il mercato, che la lanceranno verso nuovi orizzonti, come sempre è avvenuto nella storia.

Daniele Leoni

Foto: Illustrazione artistica dell’oggetto 2014MU69 nella fascia di Kuiper, il prossimo obiettivo di flyby per la missione New Horizons della NASA. Questa immagine binaria è il risultato delle osservazioni realizzate in Argentina nelluglio 2017 quando MU69 passava davanti a una stella. Gli scienziati teorizzano che MU69 potrebbe essere un corpo con un grande porzione sporgente o due corpi che si trovano vicini tra loro fino a toccarsi.
Credit: NASA / JHUAPL / SWR / Alex Parker

Posted by ADRIANO AUTINO in Blog, News, Stampa
La dichiarazione di Space Renaissance International sullo sviluppo civile nello spazio

La dichiarazione di Space Renaissance International sullo sviluppo civile nello spazio

Il manifesto filosofico di Space Renaissance ha quasi dieci anni, ma conserva intatta tutta la sua attualità. Nel corso di questi anni parecchie centinaia di persone lo hanno sottoscritto, da molti Paesi del mondo.

Con il suo secondo congresso mondiale, svoltosi nell’Ottobre 2016, Space Renaissance International ha deciso di passare dal ruolo principalmente di testimonianza, che l’aveva caratterizzata durante i primi anni e successivamente al primo congresso mondiale, svoltosi nel 2011, ad un ruolo più attivo, di pressione politica e di lobbying presso i governi ed i rappresentanti politici più sensibilie alle tematiche spaziali, nei Paesi in cui esistono chapter organizzati, ed anche verso le istituzioni internazionali, come l’ONU.

Il Board ha quindi avvertito l’esigenza di sintetizzare, in un testo breve e di veloce lettura, le posizioni e gli obiettivi emersi dall’ultimo congresso. In estrema sintesi, si tratta di proporre con forza il programma di espansione civile nello spazio esterno, spiegandone non solo le motivazioni filosofiche, ma anche l’enorme convenienza e le immense opportunità economiche e sociali.

E’ nostra convinzione che la ripresa economica che è in atto in parecchi paesi si debba in parte, o forse sostanzialmente, alla grande speranza di nuovo sviluppo accesa dal sucesso di Space X con i suoi lanciatori riutilizzabili, ormai prossimi all’utilizzo di routine, ed al conseguente abbassamento del costo dei trasporti Terra-Orbita. Non siamo ancora ai veicoli di trasporto passeggeri civili a basso costo, interamente riutilizzabili, ma è l’inizio del rinascimento spaziale, di quel processo che può portare aduna stagione di sviluppo che chi ha vissuto la sua intera vita di lavoro in mezzo alle temperie delle crisi ricorrenti ha sinora solo potuto sognare.

La Dichiarazione del Rinascimento Spaziale esordisce con il sogno, infatti, il sogno astronautico che abbiamo cullato per tanti anni, e che può finalmente diventare realtà. E poi delinea, in modo conciso ed essenziale, i passi essenziali che sono richiesti alla politica ed ai cittadini dei paesi di questo pianeta, ai quali si chiede di immaginare se stessi, o i loro figli, membri di comunità non terrestri, cittadini di Lagrange City, Asteropolis, Selenopolis… viaggiando nello spazio come oggi si viaggia in aereo o in treno, nel benessere che deriverà dai mille mestieri, sia nuovi che tradizionali, che nasceranno in quei contesti spaziali, ed a Terra, nelle filiere industriali che si svilupperanno per servire il mercato spaziale.

La Dichiarazione è stata concepita come un appello da firmare, ed anche come un testo facilmente scaricabile, riproducibile, caricabile su social network e siti web, stampabile per distribuirla a conferenze e riunioni, per farne oggetto di discussione e di proposta.

Leggi qui la versione in lingua Italiana della Dichiarazione del Rinascimento Spaziale.

Posted by ADRIANO AUTINO in Annunci programmatici, Blog, News, Press
Il comunicato di Stefano Antonetti, dopo l’incontro di Space Renaissance Italia del 17 Luglio 2017

Il comunicato di Stefano Antonetti, dopo l’incontro di Space Renaissance Italia del 17 Luglio 2017

Questo il commento di Stefano Antonetti, coordinatore nazionale di Space Renaissance Italia, il giorno dopo l’incontro di Space Renaissance Italia, che si è tenuto nella sede D ORBIT di Fino Mornasco, in provincia di Como, fra l’altro anche sede di Space Renaissance Italia, per gentile concessione di D ORBIT.

L’evento di ieri qui nella sede di D-Orbit è stato un successo. Abbiamo avuto una eccellente discussione sui punti in agenda, vale a dire l’evento sui 50 anni dell’Outer Space Treaty, che si terrà a Roma in ASI a Ottobre, e sul cogresso nazionale del 2018. Il CEO di D-Orbit Luca Rossettini ha poi presentato le nuove facilities di D-Orbit ai presenti, prima del concerto del duo SoulSight Duo di Elena e Domenico, che sono stati, senza mezzi termini, eccezionali!!

La serata si è conclusa con un piccolo aperitivo e con il collegamento con il satellite D-SAT nella sua finestra serale.
Il Sindaco, Vice-Sindaco e Assessore all’Istruzione del Comune di Fino Mornasco ci hanno, tra gli altri, fregiato della loro presenza.

Volevo sinceramente ringraziare tutti i soci per il supporto, e i presenti per la partecipazione, in particolare Elena, Domenico, Adriano e Daniele che moltissimo hanno contribuito. Sono momenti come questi che rendono ulteriormente piacevole il nostro lavoro: esperienza assolutamente da ripetere.

Non ci resta che lavorare duro ora per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, in particolare l’evento di ottobre in ASI, che molto influenzerà sulla credibilità della nostra associazione.

Qui potete vedere tutti i video registrati durante la giornata.

Posted by ADRIANO AUTINO